QUS
Valutazione Ultraveloce e Potenziata della Steatosi Epatica
La quantificazione della steatosi nel fegato è il primo passo nella diagnosi di MASLD e utilizza principalmente ultrasuoni non invasivi. Inizialmente visiva (qualitativa), la valutazione del grasso nel fegato ha beneficiato dello sviluppo di ultrasuoni quantitativi (QUS) che ora offrono misurazioni oggettive dei parametri correlati alla steatosi, superando le valutazioni visive soggettive.

L’aumento del grasso intracellulare eleva il coefficiente di retrodiffusione (BSC), facendo apparire il fegato più luminoso (“fegato brillante”). Il grasso causa anche una maggiore attenuazione (ATT), ovvero perdita di segnale e ombreggiatura posteriore, e diminuisce la velocità del suono (SOS) poiché il mezzo lipidico (grasso) è un mezzo più lento rispetto ai tessuti epatici sani (acquosi).

Hepatoscope, grazie al suo flusso di lavoro QUS, è l’unico sistema che offre la stima in tempo reale di ATT, BSC e SOS basata sull’imaging a ultrasuoni ultraveloce. La stima di BSC e ATT viene eseguita utilizzando un metodo basato su riferimento. Questo approccio è potente perché utilizza un fantoccio di riferimento ben caratterizzato per annullare le variabili dipendenti dal sistema.
Confrontando i segnali dal tessuto con il segnale dal fantoccio, si possono isolare le proprietà acustiche intrinseche del tessuto. L’accoppiamento dell’imaging a ultrasuoni ultraveloce con l’approccio basato su riferimento presenta diversi vantaggi, tra cui una maggiore accuratezza e robustezza grazie all’ampio averaging e compounding del segnale, la mitigazione degli artefatti di movimento “congelando” il movimento fisiologico, una migliore media statistica per i tessuti eterogenei, un volume di campionamento più ampio nel fegato e una ridotta dipendenza dall’operatore, portando a valutazioni quantitative più coerenti e affidabili, il che è fondamentale per il monitoraggio del contenuto di grasso nel fegato dei pazienti con MASLD.

Per quanto riguarda la stima della SOS, Hepatoscope implementa un metodo brevettato sviluppato presso E-Scopics (Heriard-Dubreuil et al. 2023). L’innovazione principale è una nuova tecnica di stima della SOS che utilizza un approccio angolare basato su onde piane per sfruttare le proprietà di rifrazione nei mezzi stratificati. Ciò consente di dedurre i valori locali della velocità del suono direttamente dai dati grezzi angolari, offrendo misurazioni robuste, accurate e in tempo reale con un numero significativamente inferiore di emissioni e un tempo di calcolo inferiore rispetto agli altri metodi esistenti.
Le acquisizioni ultraveloci consentono una misurazione in tempo reale di un indice di qualità, guidando gli operatori quantificando l’affidabilità del segnale acustico. Questo indice multifattoriale, derivato dalla stabilità del segnale, dal rapporto segnale-rumore e dalla bontà di adattamento del modello, indica misurazioni affidabili quando è alto.
I vantaggi clinici includono una maggiore sicurezza e una riduzione degli errori scartando i dati inaffidabili (ad esempio, da ombre delle costole, scarso contatto della sonda, grandi vasi sanguigni). Il feedback visivo immediato con l’imaging in modalità B ottimizza il posizionamento della sonda e l’acquisizione dei dati, migliorando notevolmente la riproducibilità e l’affidabilità della misurazione.
In E-Scopics, siamo consapevoli che l’adozione clinica dei biomarcatori QUS richiede che le misurazioni siano accurate e riproducibili tra diversi sistemi a ultrasuoni, operatori e istituzioni.
Per soddisfare questa esigenza critica di standardizzazione, il nostro team contribuisce attivamente all’iniziativa QIBA PEQUS (Quantitative Imaging Biomarkers Alliance – Pulse-Echo Quantitative Ultrasound).
Riferimenti
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